sabato 24 aprile 2010

Buon Anno (un passo indietro)

Mi chiedo cosa sarà del nuovo anno. Se continueremo ad avere paura, respingere, discriminare. Se la Lega continuerà a rafforzarsi e il governo italiano a mentire. Se continueremo a tagliare fondi all'istruzione auto-condannandoci all'esilio e se non ci stancheremo di sentirci ripetere le stesse parole placebo sulla crisi che non esiste ed altri lieti finali. Mi chiedo se sto sognando, se vedo nero quando nero non è, oppure se stiamo tutti dormendo. O forse più che dormendo stiamo tutti comprando...mi chiedo se il consumismo non sia la droga di stato, e allora tanto vale fumare erba che è più economica buona e naturale e poi, dato che siamo ben lontani dalla legalizzazione c'è anche il fascino del proibito che è piacevole e fa sentire vivi, il che è positivo per un paese di vecchi come il nostro. Mi chiedo se per l'Italia sia ancora possibile riscattarsi, se la morte lenta verso la quale ci stiamo dirigendo sia un processo reversibile. Penso alla mia città, Parma, che anche se nessuno lo dice più, un tempo ha fatto le barricate e ha fermato i fascisti in piazzale Picelli ed ora ospita i banchetti della Lega Nord in via Mazzini. E i leghisti che danno i volantini hanno la mia età, e parlano di identità europea e cristiana minacciata e non sanno nemmeno parlare un italiano corretto. E non hanno mai letto Dante o Boccaccio, o una poesia di Montale, e chiamano ignoranti i loro coetanei musulmani e senegalesi che sanno recitare il Corano a memoria e i versi di Senghor e dei loro poeti preferiti. Mi chiedo se sarà mai possibile svegliarsi da questo sonno, da questa tremenda ed inquietante pennichella sociale che si protrae dagli anni settanta ad oggi, alimentata anche da tutto il cibo industriale che ingurgitiamo e che ci uccide lentamente, avvelenandoci. Così siamo obesi, denutriti, addormentati, malati. Mi chiedo se sia utile o di buon gusto scrivere qui questa sorta di sfogo- augurio. Ma forse non importa. Quello che importa è che inshallah, è finito anche questo anno poco glorioso per tutti noi. Prendiamo un volo low cost e andiamo in Egitto o in Kenia, nel villaggio vacanze italiano, costruito sulle terre dei beduini o dei masai, ora profughi in patria. La sera c'è anche l'animazione e ci si diverte di brutto, e al ristorante se prendi il menù continentale, fanno anche gli spaghetti, perchè io quelle robe lì infette che mangiano loro non le voglio neanche vedere. Non voglio mica prendermi il tifo. E poi così abbiamo visto anche l'Africa, che una volta nella vita bisogna andarci, che lì è tutto un altro mondo. Poi la sera vai adormire nella camera da letto climatizzata con la biancheria pulita ogni giorno, cambiata dalla ragazza che fa le pulizie e che lavora sottopagata dodici ore al giorno, e che probabilmente ha un fratello maggiore emigrato in italia per fare un po' di soldi da mandarle, così lei può sposarsi e farsi una famiglia. Lei gli aveva detto che in Italia son tutti ricchi... dovresti vedere la mancia che mi lasciano! Lui probabilmente non ha trovato lavoro e dorme fuori, in stazione anche a dicembre, ma non ha il coraggio di raccontarglielo a sua sorella.
Mi chiedo se mai ci arrabbiassimo, tutti, e tanto... cosa succederebbe?
Vi auguro una buona VEGLIA di fine anno, il che implica la speranza di essere prima o poi svegli dall'incubo dell'indifferenza.
E che il panettone Motta vi sia almeno un po' indigesto. E sarà facile, lo fanno con l'acido.
Auguri.

Enrica


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